1991 mito SP "Mini Moke"

Cagiva con la mito decise di impegnarsi a fondo anche nel campionato italiano Sport production allestendo un limitatissimo numero di moto disponibili per i solo piloti dotati di licenza e ad un prezzo "politico" non molto superiore alle altre versioni della mito.

 

Per scongiurare un utilizzo stradale la moto non era targabile se non dall'anno successivo alla vendita. Per gli altri piloti la scelta era quella di utilizzare o la versione base dotandola del performante 66650e o, meglio ancora, la mito Racing/Lawson.

 

La mito SP "Mini Moke" aveva il cilindro 66650e lavorato, espansione e silenziatore dedicati. Quest'ultimo è ancora in alluminio perchè il regolamento sport production di quell'anno vietava l'utilizzo del carbonio sulla moto. La ciclistica prevedeva un monoammortizzatore pluriregolabile dedicato e l'ammortizzatore di sterzo sul lato sinistro. Le carene erano in vetroresina e il plexiglass aveva forma e materiale diverso rispetto alla stradale migliorando sia la visibilità quando si stava "in carena" sia la protezione aerodinamica.

 

La mito pilotata da Pellissier si piazza sesta nella under 21, mentre nella over 21 Bulega si classifica quinto a fine stagione.